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Marina Wiesendanger's Radio Weblog |
Due figli e tre cani In Svizzera, e non solo li, nel ottocento, nell’era di Heidi, un figlio di contadino non si sposava se la ragazza non era incinta. Non importava tanto di chi, importava che era fertile, e che poteva scodellare prole, mano d’opera per il lavoro nei campi. Alla faccia della verginità prematrimoniale. E voial il proletariato. La prole, naturalmente, serviva anche per la vecchiaia, per curare e mantenere i genitori e i nonni. Nell’ultimo secolo, questo tipo di assistenza e stata sostituita da pensione, assistenza sociale, liquidazione, cassa d’integrazione etc. Di fatti la prole non è più così affidabile, anzi può essere un peso. Per cui, se hai tanta prole, per ogni prole, lo stato ti dà una agevolazione fiscale. E’ rimasta la parola proletariato. E viene ancora usato da D’Alema, Cofferati, Bertinotti anche Sofri. Guardiamo Zanichelli. La parola prole non esiste neanche più. Esiste Romano Prodi, Procter & Gamble, profeta, prolasso, e comunque proletariato: classe sociale con redito minimo. Nella teoria marxista: classe sociale formato da lavoratori salariati che, non possedendo mezzi di produzione, traggono il proprio reddito esclusivamente dalla vendita della forza di lavoro. In questo senso il proletariato, si costituisce in seguito alla trasformazione al modo di produzione provocato dalla rivoluzione industriale. Il proletario, invece, 1. nel diritto romano, cittadino censito come persona privo di beni, e questo lo sapevamo già, oppure 2. Nella teoria marxista, appartenente al proletariato, e anche questo non ci sorprende. Tutti evitano la parola prole e il suo significato. Guardiamo il vocabolario etimologico di Ottorino Pianigiani. Qui la parola prole c’è: far crescere, allevare, stirpe, figliolanza, rampollo, progenie, discendente. Ecco. Proletario: Sempre un cittadino sprovveduto da beni, che non ha altra caratteristica che di dar uomini alla patria. Ho letto una barzelletta sulla Settimana Enigmistica. Eccola: In un processo, un giudice chiede all' imputato: - Lei ha prole? - Ehm… che cosa significa, esattamente? - Figli. Lei ha dei figli? - Ah, si, Vostro Onore: un prole e una prola. |