Il bigino dell'Avant de Dormir
C’era una volta l’Avant de Dormir per la prima volta, ed era il progetto.
Progetto... ;-) semplicemente quello che avevamo in testa.
E’ nato su un foglio di carta, poi sul tavolo.
Poi abbiamo dovuto imparare a venderlo, mica ci si poteva tenere tutto in casa.
Ogni tanto la vita va rapida così.
Cammina cammina, ecco la plastica senza fascino,
abitava nel supermarket e lavorava all’imballo.
Lo svantaggio ci intriga, invece che un sacchetto ne facciamo una borsa.
La borsa appesa al braccio... è già moda.
La moda la plastica...facciamo un impermeabile. L’impermeabile è umile e utile
è per quando piove dal cielo, tuoni fulmini.Temporale.
Ne vogliamo uno così, che faccia lo stesso rumoroso e scintillante casino,
ma personale.
E’ un po’ grossa, Abbiamo bisogno di amici.
Denis Santachiara fa la luce con le sue fibre ottiche, Cinzia Ruggeri gli dà la forma,
Salvatore Guerriero con la tecnica degli antifurti ne registra uno vero.
(ti vanno bene gli uccellini Marina? Senti carini!
No Salvo voglio broom broom del tuono.
Neanche il fischio del treno? È più facile.
None Salvo, il temporale, e quello vero! )
Ci siamo divertiti come i matti. Le cose si allargano, passa di lì la Montedison,
così diversa allora, aveva un reparto, Progetto Cultura.
Indice un concorso per trenta artisti, nome la Neomerce, Design dell’invenzione e
dell’estasi artificiale
Nuovi prodotti con materiali e concetti nuovi. Facile ancora una volta,
noi ce l’avevamo bello che pronto.
Vinciamo il concorso e parte, l’impermeabile, per i musei d’arte moderna.
Da non credere, ma da Tokyo, dopo N.Y., non ci torna più indietro! Addio,
pezzetto di vita fantastica, pezzetto d’arte, ci rimane il catalogo e la foto,
non ti vedremo mai piu’. E grazie.
Al Salone del Mobile quell’anno, che bellissimo settembre! Il sole, caldo e splendente
Cinque ragazze con l’Impermeabile che tuona, si mischiano alla gente e azionano le pile nascoste nelle tasche.
Le persone si guardano in giro, poi le facce tutte insù a scrutare il cielo , nessuna nuvola!
E si agitano, non capiscono, mentre veloci gli impermeabili si allontanano,
scivolano via tra altri nuovi gruppi.
Non era in vendita l’Impermeabile, era solo spettacolo.
Amici miei, quando mai ci siamo divertiti così tanto, lavorando?
Ci arriva un incarico serio: Marzotto Benetton e Coin riuniti per un Progetto.
Chiedono uno studio di fattibilità per una Scuola di Moda in Italia.
In tre gruppi a lavorare, un’agenzia di ricerca, Athena ,una di
pubblicità, TBWA, all’Avant de Dormir è affidata l’indagine creativa.
Gli incontri con i tre grandi era sempre facile.
Con i burocrati era sempre pesante:
“ Siamo cacciatori di teste - dice grave il capo della squadra operativa Athena.
“ siamo nello stesso ramo - dico io
“ davvero??- dice lui. Non gli risulta - voi, cacciatori anche voi?”
“ Noi le teste - dice la Marina Gatti permalosa
Che anno fantastico, il 1987. Abbiamo girato tutte le scuole di moda al mondo.
Conosciuto Rei Kawakubo, la migliore, la Comme des Garçons, allora fidanzata
con Joji Yamamoto che passa di lì. Mi viene ancora da urlare.
Fatto merenda con loro al bar dell’Università di Tokyo. Dove, prima della tesi,
lo studente è già assunto e il lavoro lo aspetta pazientemente fuori.
Finito questo lavoro. Adesso ci affascina il quotidiano. Inventare progettare produrre
e mettere in vendita, subito, senza diaframmi commerciali.
Imparo tante cose, le vetrine, gli incontri, la comunicazione con persone normali,
ci viene fuori una casa aperta al pubblico, target da zero a 80 anni.
Come in una casa, mischiamo, per primi , gli oggetti ai mobili le lampade la moda.
Bellissima storia.
2005. E la sento conclusa. Vedo che oggi ci sono da fare cose e modi diversi.
Un pop-up shop, per esempio. Un negozio mobile, ambulante, che si sposta
nel mondo in sedi alternative.
Andare ora in Cina.. Ma ci siamo già stati e ci abbiamo già lavorato, nel 76.
E’ certo cambiatissima, lo stesso si può dire di noi. Non si sa chi di più ;-)
Eccola l’idea per un altro Grande Progetto. Tutta Milano è già passata da via Turati,
ma proprio tutta, passata e ripassata, pezzetti di noi sparsi in città, è fatto anche questo.
Ce ne andiamo altrove. È presto? Perché, che ore sono? Ma non siamo noi
quelli sempre in anticipo?
Dove.?
Mah, e allora?
La prima mossa è comunque spostarsi, lasciare andare quanto fin qui, come sempre.
Chi siamo, beh lo so, da dove veniamo, l’ho appena detto,
dove andiamo te lo dico domani, telefono e mi connetto.
(“Gli enigmi sono tre, una è la vita” e poi “ Il mio mistero è chiuso in me”)
Ritorniamo, Kobi, al progetto? il progetto della comunicazione.
Vendere, comprare...non voglio più queste valigie.
Siamo stati tanto in giro, abbiamo fatto il giro! Torniamo a noi.
Sì, mi dice lui. Come sempre, mi dice di sì. Mi dice che comunicheremo, tra noi,
la storia e l’esperienza che abbiamo goduto. Mi dice che dopo vedremo.
Che prima andiamo al mare a pensare, nuotare, mangiare bere uomo donna.
Allora è così, finisce anche il periodo del negozio, veloce e naturale come è cominciato.
Venderò ancora una volta, ma solo un oggetto questa volta, un oggettone grande,
il negozio che ho amato tanto con tutte quelle persone dentro. E’ ora.
(ci teniamo il nome, quello ci serve ogni sera)
Kobi scriverà dei cartelli in vetrina, diranno così e così:
dedico queste riflessioni a mia nonna, Marina Calvi, che ha interpretato la Turandot a Tokyo,
amata dal suo Maestro Arturo Toscanini.
5:22:15 PM
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